La forza del marchio è sempre più importante per le aziende PE
I professionisti del private equity affermano che la necessità di un marchio forte è aumentata in un contesto di crescente concorrenza nel settore, secondo un nuovo studio congiunto di SuperReturn, una serie di conferenze di private equity, e BackBay Communications, una società di consulenza di pubbliche relazioni, marketing e branding specializzata nel lavoro con le imprese del mercato privato. Lo studio, che ha intervistato soci accomandatari, soci accomandanti, fondi di fondi, consulenti e altri professionisti dei mercati privati di 27 aziende a livello globale in merito ai loro atteggiamenti e approcci al branding, rivela che l’82% degli intervistati ritiene che le società di private equity che hanno un marchio forte siano "molto importante" mentre il resto dice che è "abbastanza importante". Generare consapevolezza tra gli amministratori delegati e i team di gestione ai fini del deal sourcing è stato identificato come il motivo più comune per aver bisogno di un marchio forte – citato da due terzi (67%) degli intervistati – seguito dalla necessità di aumentare la consapevolezza tra gli LP e gli agenti di collocamento per la raccolta fondi (59%) e sensibilizzazione tra gli intermediari, come le banche di investimento, per il deal sourcing (56%). La stragrande maggioranza (86%) ha affermato che la necessità di un marchio forte si è solo intensificata negli ultimi due anni, spinta dalla crescente concorrenza per le operazioni (56%), da un aumento del numero di società di private equity sul mercato (41%) e concorrenza per i fondi LP (41%).
Un fattore che sembra destinato a diventare un obiettivo sempre più importante per le aziende nei prossimi anni è l’espansione dell’asset class verso nuovi pool di investitori, in particolare investitori individuali che storicamente non hanno avuto accesso al capitale privato e di cui la consapevolezza è molto bassa. La comunità RIA è stata citata come un gruppo target per il quale avere un marchio forte sta diventando sempre più importante. Nonostante l'importanza riconosciuta del marchio, quasi la metà (47%) delle società di private equity intervistate ha descritto la propria notorietà del marchio come "abbastanza debole" o "non molto forte", mentre solo il 13% la descrive come "molto forte". Non sorprende quindi che la maggioranza (67%) stia pianificando di aumentare i propri investimenti in marketing e comunicazione con comunicazioni via e-mail, contenuti di leadership di pensiero, conferenze, studi di casi, social media e relazioni con i media, tutti destinati a diventare aree primarie di interesse. messa a fuoco. Pubblicità, contenuti sponsorizzati e podcast sono stati identificati come una priorità minore e pochi intervistati desiderano aumentare l'attività in queste aree.
I professionisti del private equity affermano che la necessità di un marchio forte è aumentata in un contesto di crescente concorrenza nel settore, secondo un nuovo studio congiunto di SuperReturn, una serie di conferenze di private equity, e BackBay Communications, una società di consulenza di pubbliche relazioni, marketing e branding specializzata nel lavoro con le imprese del mercato privato.Indietro: Rockbest
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